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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Quando scatta il verde, aspetta un attimo…

Milano – questa mattina – ore 6.55.

Sto andando in ufficio, arrivo al semaforo (rosso) di via Ressi, angolo via M. Gioia ed ovviamente mi fermo.

Scatta il verde, ma questa mattina sono distratto e parto con qualche secondo di ritardo. Meno male.

Attraverso l’incrocio, sono a metà e sto per svoltare a sinistra, quando dalla mia destra, ad una velocità che non ho dubbi, era di almeno 100 kmh, arriva un mezzo (un Kangoo oppure un Doblò) di Trenitalia, targato CP…., guidato da un cretino sui 53-55 anni, camicia a quadrettini, capelli sale e pepe (Se ti riconosci, sappi che sei un imbecille!), che non accenna minimamente a frenare oppure a fare altre manovre (fermarsi magari?) quando si arriva ad un semaforo rosso.

Andavo piano, ovvio, ma ero sulla sua traiettoria, poco da fare per cui freno con decisione e con un colpo allo sterzo, sfioro il marciapiede dello spartitraffico, ma risolvo.

Due metri più avanti, anche uno solo, ed ora sarei quattro righe in cronaca, pronto ad essere dimenticato.

Proseguo la mia marcia, il cretino è davanti a me, viaggia sempre forte, ma fortunatamente becca 3 semafori verdi. Quando arrivo io al 3° semaforo, è rosso.

Peccato, mi sarebbe piaciuto dirgliene quattro da vicino. No, meglio così, passato il momento della reazione istintiva arriva la paura e la rabbia. Meglio non averlo a tiro di cric. (si fa per dire…).

Però, nonostante la sua guida spericolata, ecco che al semaforo successivo (rosso) me lo trovo davanti.

Ovvio, si è fermato perchè ha due veicoli davanti. Però vien da chiedersi a cosa serva guidare in maniera criminale, se poi alla fine dei giochi, sempre lì stai.

La morale della favola è: al semaforo verde, meglio aspettare un paio di secondi prima di partire, perchè potrebbero essere quelli che fanno la differenza tra vivere e morire.

Troppo drammatico? Dubito.

In ogni caso oggi sono con la Smart per cui se mi avesse preso di fianco, a quella velocità, robusta quanto vuoi (e lo è, lo so bene…), ma sarei rotolato per 100 metri. Per cui…

Ma no, direte voi, ogni semaforo è un caso a sè. Infatti. Se non fosse che alle 9.00 circa mi trovassi in via Carnia.

Semaforo verde, molto traffico, avevo due possibilità:

1) andare avanti lentamente, bloccare di fatto l’incrocio ed impedire alle auto di fronte a me di svoltare a sinistra. Non ci guadagno niente, in compenso riesco a peggiorare la viabilità.

2) Fermarmi al semaforo, sebbene sia verde, un lampeggio a quello di fronte a me, lui svolta, io faccio in tempo a passare e via così.

Sono una persona civile, non guardo solo al mio giardinetto, scelgo la seconda ipotesi.

Sfortuna vuole che anche il furgone dietro la macchina debba svoltare. Scatta il giallo a quel punto mi fermo.

Dietro di me una Nissan Micra color cacca di bambino, metallizzata però, guidata da una ragazza con una faccia da coniglio che vien voglia di metterla in casseruola.

Si mette a strombazzare, inveire, il solito repertorio del cretino. La guardo nello specchietto, incrocio lo sguardo, sparo un Che xxx vuoi, ma vafxxxx.

Incivile lo so, ma certe volte ti tirano per i capelli, cosa faticosa in questi giorni visto che mi sono rapato quasi a zero. 🙂

Torniamo a noi.

Scatta il verde ed arrivo al semaforo successivo, rosso, dopo neanche 20 metri. Qui bisognerebbe parlare dei semafori intelligenti, gestiti però da uno che intelligente non è. Non dico la famosa Onda verde, ma almeno fare 100 metri…

E qui scatta il meccanismo, infantile, lo so bene, ma nessuno è perfetto. Ora quando scatta il verde, me la prendo calma, non tanto, giusto 2 secondi, per farla friggere.

Meno male. E due!

Parto con 2 secondi di ritardo e mi trovo davanti un grosso SUV nero, che è passato con il rosso pieno, tra l’altro deve svoltare a sinistra e lo spazio, non c’è. Per cui. inchiodo, strombazzo e fissando il tipo da finestrino a finestrino, gli faccio un applauso ironico (se fossi su un campo da calcio, scattava l’ammonizione sicura) e poi non riesco a non urlare un liberatorio Pirla.

Faccia da coniglio, intanto, mi scarta sulla destra e schizza via rombando con la sua Micra 12 cilindri.

Prendiamocela calma sulle strade, i cretini sono troppi.

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Questa voce è stata pubblicata il 22 Maggio 2009 da in Il mondo dell'automobile (e non solo), Sicurezza stradale con tag , , .