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Come parcheggiare l’auto

Questa mattina ho avuto uno scambio di opinioni con l’amico Francesco di Roma; mi raccontava che nella capitale è pratica diffusissima parcheggiare la Smart di traverso, rispetto al marciapiede, con il muso rivolto alla strada, cosa questa che a Milano succede molto raramente. Va da sè che è una questione di atteggiamento, ragion per cui i romani sembra siano portati a farsi le regole secondo (loro) comodità, piuttosto che rispettare quelle esistenti.

Avendo una Smart, devo dire che sono rare le volte che ho avuto difficoltà a parcheggiare, fermo restando che non ho la Sindrome del Vicinista che obbliga il malato a parcheggiare esattamente davanti al bar, scuola o casa propria.

All’estero esistono città nelle quali il parcheggio a pagamento prevede una tariffa ridotta per le Smart perchè, obiettivamente, occupano un’area minore. In Usa, dove la Smart è in vendita dallo scorso anno, una grossa compagnia che gestisce parcheggi, offre per 6 mesi una tariffa superscontata alle Smart.

Sono iniziative intelligenti ed eque, oltre che uno spot per l’uso di auto a dimensione di città, al contrario di quei Suv e SW da 5 metri (ovviamente con il solo guidatore a bordo) che poi troviamo parcheggiate dove capita.

Iniziative, queste sopra descritte, che sarebbe bello vedere anche in Italia .. ops, sono scivolato nell’Utopia, scusate. 😉 Il fatto stesso che sia un’iniziativa intelligente la autoesclude.

Detto questo, così come vorrei tariffe di parcheggio dimezzate per le auto “sotto i 3 metri”, auspicherei in cambio una maggiorazione della sanzione per divieto di sosta, perchè per parcheggiare male (o in zona vietata) una Smart ci devi mettere del tuo.

Circa la lettera che mi ha inviato successivamente a questo nostro ragionare, devo dire che quello che racconta mi fa sorridere, perchè tratta di un comportamento estremamente civile e che condivido totalmente, ma assai fuori posto nella società attuale.

°°°

Eh sì… Verissimo.

Oltre che ben più civile dei miei purtroppo davvero super-idioti concittadini, forse sono anche un po’ matto. Ieri sono tornato a casa che ero stato a cena da amici (e volutamente ho portato una vaschetta di fantastico gelato gusti stracciatella, nocciola piemontese e pinoli di Albenga invece che una bottiglia di Greco di Tufo che si sarebbe sposata assai bene con il risotto alla pescatora, ma almeno così non avevo tentazioni alcoliche dovendo tornare a casa guidando per 4 chilometri) alle 23.30 circa.

E sono riuscito a parcheggiarmi nel posto in cima alla classifica di quelli che preferisco, posto dove appena lo vedo libero corro a spostarvi la macchina. Un posto nella traversa di fronte a casa, che posso controllare dalla finestra, che non è sotto gli alberi e quindi non mi sporca di resina la carrozzeria, che è in pole position per partire la mattina (nel senso che mi permette di avviarmi con meno manovre possibili e già nella direzione giusta compiendo meno metri di strada) non dovendo avere, teoricamente, nessuno davanti essendo il primo posto dopo le strisce pedonali.

Ebbene ieri, causa Lancia Ypsilon parcheggiata dietro, nonostante mi ci fossi accostato il più possibile, le ruote anteriori uscivano di qualche centimetro fuori dalle strisce blu e lo spoiler anteriore faceva ombra alle strisce pedonali (davvero: faceva ombra, che non le copriva minimamente): insomma una irregolarità di 7-8 centimetri appena, non di più…

Alle 00.30, prima di ficcarmi a letto guardo dalla finestra e – alleluia! – la Ypsilon era andata via e potevo spostare in retromarcia la Cucciola di quei 10 centimetri bastevoli a far rientrare le ruote dentro le strisce. Mi sono rivestito, ho preso le chiavi e sono uscito in strada a compiere tale operazione…

Sono normale o da ricovero coatto in manicomio…?

Francesco

3 commenti su “Come parcheggiare l’auto

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  2. Paoblog
    10 luglio 2009

    Questa mattina ero in giro per commissioni, come tutti i venerdì. Dopo aver parcheggiato la piccola Smart ho notato l’audi A4 Avant che stava parcheggiando dall’altra parte della strada. Il tipo aveva fatto la manovra in maniera frettolosa, d’altro canto il flusso di auto che arrivavano sappiamo bene che non ti facilita. Una volta scattato il rosso, con tranquiillità usciva di nuovo e faceva nuovamente la manovra di parcheggio.

    Sbagliando l’approccio, per cui non ci stava (ma la metratura era sufficiente); a quel punto, piuttosto di fare 2 manovre in più, metteva le 4 frecce e la lasciava di traverso. 😦

    Notare che era prossimo all’incrocio, per cui chi svoltava nella via, trovava un cofano motore dove avrebbe dovuto esserci solo la carreggiata.

    Ed allora, caro mio, delle due l’una: o compri una macchina più corta 😉 oppure ti eserciti a parcheggiare quela che hai.

  3. Francesco
    10 luglio 2009

    Aggiungo due esempi romani, visti ieri, di parcheggiare l’automobile. Esempi, soprattutto il primo, conditi da divertente comicità, ma al tempo stesso che fanno davvero assai riflettere.
    Vedevo, per l’appunto ieri, un signore brizzolato, un po’ cicciottello, elegantemente vestito, sbuffante, infastidito, in difficoltà nel parcheggiare la propria enorme Range Rover blu nuovissima (targa che cominciava per DX) già con i paraurti assai strusciati in un posteggio dove sarebbero entrate tre Smart. Il risultato è stato che l’enorme SUV è rimasto parcheggiato più in mezzo alla strada che entro le strisce dedicate. Il tutto per i brevissimo tempo di acquistare le sigarette al tabacchi lì davanti. Simili situazione, secondo me, sfiorano il masochismo.
    In merito al parcheggiare di traverso, poi, ieri ho visto addirittura una Hummer H2 nera parcheggiata di traverso, tra altre autovetture posteggiate in linea, naturalmente invadendo per intero il marciapiedi, in una via a doppio senso, impedendo dunque il passare sul marciapiedi e ostacolando la marcia alle automobili…

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