Articolo aggiornato dopo la pubblicazione
Ripropongo in data odierna questo post di febbraio 2010 in quanto siamo nuovamente nella stessa situazione, a dimostrazione che la scorrettezza commerciale è Prassi, altro che parlare di Etica nella conduzione degli affari.
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Spesso, nonostante una certa selezione all’ingresso, per così dire, sono alle prese con clienti che ritardano i pagamenti o peggio ancora li ignorano proprio.
Oggi ho navigato un poco sul sito di un cliente che si autodefinisce Leader italiano nella produzione della calce ed alla pagina Chi Siamo vedo scritto che per il fondatore l’etica nella conduzione degli affari è uno dei pilastri sui quali fondare l’azione quotidiana…
Secondo me il rispetto degli accordi commerciali con i fornitori, rientra nell’Etica.
Ed allora mi chiedo come mai la fattura scaduta al 31 gennaio sia ancora in attesa del pagamento, nonostante il sollecito inviato il 12 febbraio.
Bravi tutte a darsi le pacche sulle spalle. Mantenere ciò che si dice, però, è un altro paio di maniche… 😉
P.S. Detto per inciso, stiamo parlando di poco più di 436 € Iva compresa….
Aggiornamento del 13 luglio.
Siamo alle solite, stesso cliente, stessa situazione, solo che questa volta l’importo è decisamente superiore, arriva a ben 600 € che a quanto pare un’azienda leader nella produzione della calce (parola loro, beninteso) non è possibile saldare secondo i termini concordati, pari a 60 giorni fine mese.
Il ridicolo dell’intera situazione è che sulla carta esistono leggi che dovrebbero impedire simili atteggiamenti, ma di fatto sono inapplicate ed inapplicabili e parlo per esperienza diretta.
Giusto per completezza, copio in calce alcune informazioni in merito, ma ricordiamoci che tra il dire ed il fare, in Italia c’è di mezzo l’oceano…
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Ah, dimenticavo…la prossima volta che vedo qualcuno della Confindustria in TV che si lamenta dei pagamenti ritardati da parte dello Stato, gli sputo in faccia (virtualmente).
Letto sul Sole24Ore: Il direttore generale di Confindustria ha ribadito che le lungaggini dei pagamenti della P.A. sono “uno dei problemi che pesano maggiormente sul nostro sistema imprenditoriale e che la crisi ha reso ancora piu’ gravoso”.
Ma abbiate la decenza di stare zitti e di non lamentarvi, che siete i primi a non pagare i fornitori.
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Aggiornamento del 15.07.2010
Visto che il sollecito della scorsa settimana non ha avuto nessun esito, oggi ho rinnovato la richiesta e finalmente mi è arrivata la conferma del pagamento, ma naturalmente non potevano astenersi dal ribadire la loro scorrettezza ed infatti la valuta è al 21 luglio. Un pagamento sulla carta di 60 giorni f.m. in realtà è di 81 giorni (ma solo dopo due solleciti).
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A proposito di leggi e di pagamenti.
Pregasi tenere conto che il Dlgs 231/2002 obbliga il pagamento entro 60 giorni solari dalla data di consegna del bene.
Come previsto dal Dlgs 231/2002 il tasso di mora sarà addebitato automaticamente, dal giorno successivo alla scadenza sino al giorno dell’effettivo pagamento, senza necessità di comunicazioni e/o atti giudiziari; sarà applicato un interesse di mora pari al Tasso BCE maggiorato del 7% per il periodo intercorso fra il giorno successivo alla data di scadenza e quella d’effettivo pagamento. Ove il ritardo nel pagamento ecceda di trenta giorni il termine convenuto, il committente incorre, inoltre, in una penale pari al 5% dell’importo in relazione al quale non ha rispettato i termini.
Il Dlgs 231/2002 attribuisce inoltre al creditore il diritto al risarcimento dei costi sostenuti per il re-cupero delle somme non corrisposte; oltre al rimborso delle spese, il creditore ha diritto anche al risarcimento dell’ulteriore danno subito per effetto del ritardo (esempio: interessi pagati su fidi bancari.)
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Oggi ho ricevuto questa mail:
Paolo questa fattura di XY non risulta mai stata pagata sia dalla mia contabilità che da quella dello studio….ho chiamato la dott.ssa YY perchè non mi quadravano i conti. Effettivamente risulta non pagata. Lo studio XY se ne guardava bene , conoscendovi, dal sollecitarla.
Seppur rari, disguidi esistono ed esiste poi la stima per il debitore che, in questo caso, ha portato il creditore a “non avvisarmi” del mancato pagamento. Sbagliando per eccesso di stima, perchè di fatto non ce ne eravamo accorti…
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No comment….Sono senza ritegno….
Sai cosa è oltremodo irritante?
Quando ti senti dire cose del tipo:
Il nostro regolamento non ci consente di accettare pagamenti a mezzo Riba (ci credo 😉 poi rischi di dover pagare alla scadenza…)
La nostra organizzazione non è in grado di gestire pagamenti inferiori ai 60 giorni…
e poi la chicca ricevuta tempo fa con una lettera firmata dal Presidente del Gruppo: Al fine di migliorare i pagamenti verso i fornitori, dal prossimo mese gli stessi passeranno da 60 g. f.m. r.b. a 90 g. f.m. rimessa diretta
Sembra uno scherzo vero? Per migliorare i pagamenti me li allunghi di 90 giorni e più?
Invece è tutto vero …
Paolo fai bene, non bisogna avere pietà con certa gente, bisogna “PICCONARE”…Anche qui girano certi personaggini….
Incredibile ma vero, si sono degnati di comunicare di aver disposto il pagamento in data 4 marzo ovvero con oltre 30 giorni di ritardo.
Naturalmente nessuna parola di scusa, che tutto gli è dovuto. A ben vedere, neanche “buongiorno” hanno scritto sulla mail… Nè Etica nè Buona educazione.
Etica? ma che parola è? secondo e un’illustre sconosciuta basta vedere quello che succede in giro
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