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Il giubbino? Non lasciatelo nel bagagliaio: “ordine” della Cassazione

Caprino scrive che: Non è detto che il buonsenso e il diritto vadano nella stessa direzione.

Ha sicuramente ragione, anche se temo che il problema principale sia la mancanza di buonsenso. Con l’arrivo della patente a punti, ecco che improvvisamente molti accendevano i fari, non telefonavano, allacciavano persino le cinture. Finito l’effetto deterrente, ecco tornare le cattive abitudini ed allora dove sta il buonsenso se l’automobilista rispetta il codice (ma anche la sua sicurezza) solo se ha paura di prendere una multa?

A prescindere dalla decisione della Cassazione, c’è da dire che il giubbino spesso lo si indossa (o si dovrebbe…) in caso di emergenza, quando per lo spavento spesso si perde la lucidità, cosa questa facile anche per il più freddo e razionale fra noi.

Indossare il giubbino non può essere un atto automatico, in quanto le emergenze non capitano tutti i giorni e non avere il giubbino sott’occhio credo possa fare la differenza in questo caso.

Se lo vedo, nonostante la scarsa lucidità del momento, è più facile che mi ricordi di doverlo indossare.

Tempo fa ho raccontato di una situazione di emergenza nella quale due automobilisti, alquanto scossi, erano senza giubbino, cosa questa che li ha esposti ad un notevole rischio. A seguito di un incidente, hanno agito in maniera corretta, segnalando in maniera vistosa che ci fosse un problema sulla strada, ma entrambi erano senza giubbino e senza cellulare.

Credo che anche il telefonino dovrebbe essere incluso nella dotazione di emergenza, non come obbligo, beninteso, ma quale schema mentale.

Nel caso specifico, gli automobilisti non vedevano il luogo dell’incidente, non sapevano come stavano le persone coinvolte, se qualcuno aveva spostato le auto e/o se erano stati chiamati i soccorsi. Con un cellulare avrebbero potuto chiamare la moglie lasciata in loco ed essere aggiornati..

A quel punto, perciò,  correvano avanti ed indietro, sotto stress, il che non è il massimo e, in ogni caso, neanche si ricordavano il numero d’emergenza da comporre, il che è tutto dire…

Io ho il giubbino nella tasca della portiera e quello per il passeggero è nel cassetto portaoggetti; sulla Smart, sono entrambi nella rete dietro ai sedili.

E’ necessario usare la testa e non solo il Codice. Se è scritto nel Codice, forse lo faccio, ma se non è scritto, neanche ci penso. Ma che siamo? Automi? Se non ci inseriscono nel cervello delle informazioni, noi non siamo in grado di arrivarci da soli?

Nel dubbio, sulla Toyota ho un estintore (in futuro ci sarà anche sulla Smartvisto lo spazio a disposizione pernsavo al Mangiafuoco. ) e su entrambe le auto una coperta termica. Spero non servano mai, ma resto dell’idea che anche nella sicurezza stradale è meglio prevenire che curare, anche perchè talvolta dopo le cose non si possono più sistemare.

°°°

un articolo di Maurizio Caprino

Non è detto che il buonsenso e il diritto vadano nella stessa direzione. E ci sono materie in cui ci vanno un po’ sì e un po’ no.

Guardate il caso del giubbino retroriflettente, introdotto nel 2004 con grande interesse dei media e oggi dimenticato da molti: la Cassazione (quarta sezione penale, sentenza 17451/11 depositata il 5 maggio) ha ritenuto corresponsabile dell’incidente una persona che era stata investita dopo essere scesa dall’auto in panne per andare a recuperare il giubbetto, che conservava nel bagagliaio.

Sentenza ineccepibile: l’indumento serve proprio per limitare i rischi di essere investiti, che ovviamente non dipendono dal motivo per il quale si scende dal veicolo.

Quindi – ammesso che si riesca a dimostrarlo – poco importa il fatto che si stava cercando il giubbino e che solo dopo averlo indossato si sarebbe iniziato a cercare di risolvere il problema all’origine della sosta d’emergenza. Quindi, in questo caso il diritto è stato applicato con buonsenso.

Peccato che, per le bizzarrie del coordinamento tra norme nazionali ed europee, non ci sia un obbligo di tenere il giubbino a bordo.

Sì, perché un obbligo del genere sarebbe una “norma di equipaggiamento dei veicoli”, che come tale sarebbe di competenza Ue. E la Ue il giubbino obbligatorio non lo ha mai introdotto. Infatti, l’obbligo è stato imposto dallo Stato italiano. Che, per evitare l’ennesima procedura d’infrazione comunitaria, lo ha concepito come “norma di comportamento”, che è di propria competenza.

In sostanza, non t’impongo di tenere il giubbino a bordo, ma quando scendi dal veicolo fermo lungo una strada extraurbana devi indossarne uno.

Non importa come te lo procuri: ti può anche cascare dal cielo o puoi essertelo messo addosso appena ti sei alzato dal letto stamattina. Qui buonsenso e diritto hanno evidentemente divorziato. E la colpa è distribuita tra Ue e Stato.

Meglio comunque usare il buonsenso e ricordarsi di tenere il giubbino nell’abitacolo, in modo da poterlo indossare prima di scendere. O, se lo avete dimenticato nel bagagliaio, ricordatevi che su molte auto – sia pure con qualche contorsione – potete accedervi anche dall’interno, abbattendo lo schienale posteriore o sfruttando l’eventuale botola portasci.

3 commenti su “Il giubbino? Non lasciatelo nel bagagliaio: “ordine” della Cassazione

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  3. Poppea
    23 Maggio 2011

    Io li tengo entrambi nella tasca laterale però devo essere onesta. Giorni addietro c’è stato un incidente sulla strada per Allumiere, una ragazza ha sorpassato dei ciclisti ed il pullman che veniva in senso contrario le ha tolto una fiancata dell’auto, fortunatamente nulla di grave.

    C’era una lunga fila di auto e siamo scesi in molti, tutti senza giubbino, meno male che erano le nove di mattina però, nessuno a pensato a farlo.

    Purtroppo non viene così spontaneo.

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