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Caro Pao, ho visto di tutto…

a cura di Francesco

Stamattina in giro in taxi ci ha affiancato a un semaforo una Freemont nera: nessuna novità. A parte le scritte, identica in tutto alla Journey, vista già tante volte. Come non aver visto una auto nuova, ma una già vecchia. Si faranno fare fessi gli italiani?

Molto carina, invece, la nuova Kia Picanto, bianca, che ho visto ieri. Esteticamente molto ben riuscita, direi.

Ieri pomeriggio sono andato a cena da amici a Monteverde Vecchio. Prima mi sono fatto una camminata sul Gianicolo: al Fontanone, vicino l’ambasciata spagnola, uno dei luoghi più romantici e utilizzati in film e pubblicità, stavano allestendo un set.

Ho visto che arrivavano alcune auto d’epoca, anni Cinquanta. Anche una Lambretta 150 D, bellissima.

In pratica stavano girando una fiction su Walter Chiari, credo la scena in cui si mena con il paparazzo Tazio Secchiaroli che lo vuole fotografare con Ava Gardner (in realtà, forse, fu tutta una messa in scena pubblicitaria).

Infatti la Lambretta era proprio il mezzo usato dai paparazzi per fotografare e scappare.

Infatti, sono passato di nuovo alla 10 di sera e stavano girando. Avevano trasformato il retro del Fontanone in un locale, con insegne al neon, da cui uscivano i due e avveniva la (finta) rissa con inseguimento.

C’erano un casino di auto d’epoca, bellissime.

Fiat 1100 E nera (targa Roma 16…)
Fiat Topolino C verde (targa Roma 19… già vista in giro per Roma)
Alfa Romeo Giulietta spider prima serie rossa (Roma 23…)
Fiat 600 Multipla grigio/bianca (targa CS a 5 cifre)
Lancia Appia prima serie azzurra
Fiat 1800 grigio scuro: errore madornale, perché all’epoca dei fatti non esisteva ancora essendo del 1959…

…e una splendida e rarissima Fiat 1100 Viotti Gran Turismo berlinetta due porte, versione speciale realizzata da Viotti sulla base della 1100 103 nel 1958 Bicolore sabbia – rosso metallizzato.

Siccome l’avevo vista arrivare il pomeriggio, regolarmente circolante su strada, mi ha meravigliato che circolasse tranquillamente con la finta targa vecchia.

Ovvero: targata Roma W … Targa che appartiene già a quelle nere con la sigla della provincia arancione. Invece era fatta come quelle vecchie quadrate con numeri bianchi, in ferro: targa da esposizione, insomma. Con la quale non dovrebbe poter circolare…

7 commenti su “Caro Pao, ho visto di tutto…

  1. Francesco
    11 novembre 2011

    A proposito di targhe “insolite”: oggi ne ho vista una che non avevo mai non solo vista, ma neppur ne conoscevo l’esistenza.

    È facile a Roma vedere vetture di altre Polizia Locale, ovvero di comuni vicini, della Provincia di Roma o della Regione: capita spesso che qualche agente venga mandato nella Capitale per svolgere servizi burocratici in qualcuno dei tantissimi uffici provinciali, regionali o nazionali e venga qui utilizzando una vettura della locale polizia. Anche perché, magari, in piccolissime città non hanno altri mezzi.

    Ebbene: oggi, venendo in ufficio a piedi, ho notato posteggiata davanti al Tribunale di piazzale Clodio, una vecchia Renault Twingo prima serie bianca con le scritte Polizia Municipale su striscia blu scuro (grafica molto simile alle vecchie livree della Municipale di Roma) con lo stemma di non ricordo quale città dei paraggi.

    L’ho subito notata perché si tratta di una vettura abbastanza insolita per un corpo di Polizia Locale, anche se ormai se ne vedono di tutti i tipi.

    Poi mi ha colpito la targa anteriore. Uguale a quelle normali italiane attuali, ma con la serie alfa numerica in corpo più piccolo del solito e di insolita composizione (YA 003 AC) sormontata dalla scritta “POLIZIA LOCALE” in blu.

    Mi sono informato, stamattina, facendo una piccola indagine in rete e ho scoperto che queste targhe sono in vigore per regolamento adottato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’aprile 2006 essendo allora in carica il ministro Lunardi e vistato dal Guardasigilli Castelli.

    Eppure: io non le avevo mai viste.

    La Polizia Roma Capitale, per esempio, non le utilizza. Neppure per le tante vetture da poco acquistate.

    E mi chiedo perché…

  2. Francesco
    6 settembre 2011

    Grazie!

    Sempre puntuali, precise ed esaurienti le risposte del nostro Maurizio Caprino!

    In effetti, riflettendo a quella targa “posticcia” sulla Jeep viene da pensare che il suo proprietario e chi ha pensato, prodotto e fornito la targa stessa abbiano voluto davvero fare una “furbata” il più “pulita” possibile, salvando “esteticamente” al meglio le linee della carrozzeria (ovvero: concentrandosi esclusivamente sulle dimensioni e forma della targa, in modo che questa risulti meno invasiva possibile nei confronti della carrozzeria, andando ad occupare la stessa collocazione e ingombro di quella che sarà stata la vecchia targa nera quadrata di prima immatricolazione) cercando di dare meno nell’occhio possibile, evitando così di simulare le targhe su fondo nero, cosa che sarebbe risultata più vistosa e capace di generare sospetti immediati…

    … Così configurata, infatti, quella targa non risultava immediatamente contraffatta. Io stesso (pur abituato a notare questi particolari) non ho subito pensato a una targa fuori legge, ma per qualche secondo credevo che fosse una vettura immatricolata come autocarro (cosa possibile, considerando il tipo di macchina) o, addirittura, come mezzo agricolo…

    … Facile, allora, che questo “piccolo-furbo-reato” possa passare inosservato anche ai tutori della legge.

  3. paoblog
    6 settembre 2011

    Ho girato le tue osservazioni a Caprino ed ecco la sua risposta:

    1 – Ci sono carabinieri in servizio di polizia militare in installazioni dell’Aeronautica, cui vengono fornite vetture dalla stessa AM.

    2 – Quello è il solito problema: auto reimmatricolata perché targhe e/o documenti originali sono andati persi o perché era stata fatta la radiazione. Quindi necessità di una targa corrente, che però non va a genio al proprietario. Trovare qualcuno che produce una targa “su misura” non è difficile: basta guardare le inserzioni sulle riviste che si occupano di auto d’epoca. Specificano che si possono usare solo in aree private, ma ovviamente è una foglia di fico

  4. Francesco
    5 settembre 2011

    Sabato pensavo a questo post, in cui si fa riferimento a targhe automobilistiche non omologate per circolare su strada.

    A questo post e all’articolo “Targhe contraffatte: gli Alain Delon de noantri”, in cui si fa riferimento come esempio appunto a questo stesso post, scritto da Maurizio Caprino nel suo blog “Strade sicure”.

    Ci pensavo perché mi è accaduto di vedere due targhe come minimo “anomale”; una delle quali, a dirla tutta, credo sia proprio una targa contraffatta, probabilmente per questioni “estetiche” e, sicuramente, non in regola con la legge.

    La prima situazione anomala riguarda una vecchia Fiat Punto (modello seconda serie pre-restyling, quello prodotto dal 1999 al 2002) dei Carabinieri (con livrea e scritta “Carabinieri” del tipo precedente a quelle attuali) che, però, montava una targa della Aeronautica Militare (AM con sigla rossa, stemma di Stato verde e cifre nere su fondo bianco)… Insomma: circostanza curiosa…

    L’altra situazione, sicuramente illegale più che semplicemente curiosa, riguarda una vecchia Jeep degli Anni Settanta (la classica Renegade CJ/7 dalle linee stondate color giallo) che circolava con una targa con le cifre di seconda (o, comunque, successiva alla prima) immatricolazione (AK 000 XX) che sarebbe dovuta essere a fondo bianco con caratteri neri, di forma rettangolare lunga con composizione alfa-numerica tutta su una linea (se fosse stata rettangolare tendente al quadrato, con le prime due lettere in alto e numeri e seconde lettere in basso, avrebbe dovuto cominciare con ZA) riprodotta quadrata di piccola dimensione in bianco a simulare le vecchie targhe nere, con in alto due lettere e un numero (AK 0) e sotto due numeri e due lettere (00 XX)…

    … Insomma, davvero un accrocco pasticciato… Tra l’altro senza neppure vera convenienza estetica, visto che delle vecchie targhe nere aveva solo le dimensioni, ma non ne simulava né grafica né colori…

  5. Francesco
    1 giugno 2011

    Vero… Una magia!

  6. paoblog
    1 giugno 2011

    circa la Freemont (stavo per scrivere Journey, ho detto tutto 😀 ) ieri abbiamo visto la pubblicità in tv.

    Ho detto a Ro: ma questa è un’americana con il marchio Fiat, dimmi te… mah …

    °°°
    Anche a Milano nei giorni scorsi c’erano un paio di set cinematografici.. uno è un film con Fabio de Luigi.. l’altro non so… ed è sempre interessante vedere questi camion dai quali escono cineprese, riflettori, abiti … i tecnici che si districano fra km di cavi, che montano strutture …. e poi i camerini mobili … il regista che urla Azione

    è pur sempre una magia….

  7. Francesco
    1 giugno 2011

    Cosa aggiungere a quanto raccontato via mail a Pao?

    In merito alla Journey… pardon, alla Freemont.
    Posso affermare che ogni prima volta allorché avvisto su strada – dunque: non in saloni, autosaloni o concessionarie – un nuovo modello di automobile è, per me, una emozione indescrivibile: il cuore batte forte quasi quanto quello di un adolescente nel dare il primo bacio.
    Ogni nuova automobile che solca le strade – le “tue” abituali strade – è una festa di battesimo, una nuova vita che apre gli occhi sulla tua, che s’incammina sul tuo mondo.
    Perché oggi, invece, è mancata quella emozione così eccitante?
    Semplice: l’avevo già vista, varie volte. Solo “marchiata” Dodge.
    Riflettevo su questo (poi, magari, sbaglierò o esagero, ma la sensazione che provo pensando alla Freemont è, davvero, di questo genere): sembra come se Fiat sia diventata un marchio satellite del Gruppo Chrysler, a cui “sbolognare” prodotti vecchi ma ancora in grado di offrire qualcosa. Una sorta di “low cost”, tipo (non me ne voglia nessuno) come accade per alcuni marchi giapponesi. Come accade, spesso, per la Daihatsu che ‘ripropone” modelli di altre case giapponesi. Quel che sta avvenendo con la “neonata” Charade che altro non è che l’attuale (e in via di abbandono) Toyota Yaris.

    E poi…

    In questa stagione, tra la tarda primavera e l’estate, Roma si popola di set cine-televisivi.
    Una ulteriore emozione che si aggiunge alle tante romantiche sensazioni che si vivono girando per Roma nelle ore del tardo pomeriggio, al tramonto o di notte. Le ore, ovvero, in cui la città si colora di magnifico e gli attrezzisti cominciano a montare i set su cui, immediatamente, cineasti e attori lavoreranno.
    Bellissimo…

    … Bellissimo osservare come organizzano i set.
    Poetico, davvero, vedere all’opera le stiratrici che preparano i vestiti di attori e attrici sempre con quell’aria sognante che ha chi è consapevole dell’utilità del proprio lavoro e di come quei vestiti, sotto i riflettori, si trasformeranno in piccoli gioielli.
    Mentre, seduto vicino, l’assistente del costumista combatte con registri, note, foglietti, schede per far sì che quel delicato lavoro (ogni abita deve essere catalogato scena per scena, così come ogni più piccolo accessorio) vada nel verso giusto, senza che sfugga il minimo particolare capace di rovinare un ciack…

    … E altri lavoranti si occupano delle automobili di scena.
    Super romantico quando si tratta di vetture d’epoca.
    Tu le osservi, invaghito di quelle curve mozzafiato, e loro al telefono urlano, come fossero “solo” oggetti: «Aho, sìììì… la Multipla è arrivata, c’è sta pure la Giulietta e mo’ mo’ è arrivato er Millecento… C’è mancano le altre… Quanno arrivano? Sicuro? Posso sta’ tranquillo? Vabbe’ se sentimo…».

    Sono attrici anche loro, le automobili e le lambrette… Che fanno sentire la propria voce rombante e si muovono un po’ dondolanti su sé stesse come già ubriache di gloria…
    Mentre tu le ammiri…

    Più in là: camion moderni fanno da camerino…
    E, questa volta, non leggi nomi come Michel Piccoli oppure Raul Bova…
    Sulle porte dei camerini-mobili trovi scritto: Walter Chiari, Ava Gardner, Valeria Fabrizi…
    I personaggi, che sono stati o sono ancora attori contano, questa volta, più degli interpreti…

    E quella fontana barocca sulla piazza balcone belvedere su Trastevere e su Roma tutta si trasforma, per incanto, in un finto locale della Dolce Vita con tanto di insegne al neon e “red carpet” sulle scale d’ingresso…
    Mentre fuori, ovvero dentro la piazza, fanno la loro comparsa le attrici stravaganti: automobili incantevoli e cromate di un tempo che, ora, vive solo nelle pellicole cinematografiche…

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Questa voce è stata pubblicata il 1 giugno 2011 da in Il mondo dell'automobile (e non solo), Pensieri, parole, idee ed opinioni con tag , , .